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FuoriClasse con Alessandro Giorni: una scuola tecnica tra umanesimo, intelligenza artificiale e transizione ecologica

Scritto da Gruppo Spaggiari Parma | 19/12/25 13.38

FuoriClasse con Alessandro Giorni: guidare una scuola tecnica tra umanesimo, IA e transizione ecologica.

 

 

 

Una scuola tecnica con lo sguardo umanistico

Nell’episodio di FuoriClasse dedicato ad Alessandro Giorni, dirigente scolastico dell’IIS “Galileo Galilei” di Firenze, la scuola tecnica esce dallo stereotipo della “fabbrica di competenze” e si presenta come una comunità educante che tiene insieme futuro del lavoro, cittadinanza attiva e crescita personale degli studenti.
Giorni rivendica con lucidità una scelta di campo: essere una scuola “di impatto umanistico”, anche quando si lavora su robotica, meccatronica, energia, digitale e intelligenza artificiale.

In questo quadro, il dirigente non è un mero manager dell’organizzazione, ma una figura che prova a dare coerenza a trasformazioni spesso frammentate, tessendo alleanze con docenti, famiglie, enti locali e imprese del territorio.
L’intervista mette a nudo le tensioni di una scuola chiamata a innovare senza perdere il baricentro sui valori: inclusione, responsabilità, attenzione ai più fragili.

Transizione ecologica: il laboratorio Galilei

Uno dei filoni più forti del colloquio è quello della transizione ecologica, che al Galilei non è solo un capitolo di educazione civica, ma un asse strategico di identità.
La scuola è capofila di progetti come “Go Green”, che uniscono imprese, istituzioni e associazioni per ripensare energia, mobilità e sostenibilità come temi concreti da affrontare in laboratorio, nelle uscite sul territorio e nei percorsi PCTO.

Giorni racconta come l’educazione ambientale diventi, per i suoi studenti, un’occasione per leggere le contraddizioni del presente: tra accelerazione tecnologica e crisi climatica, tra narrativa “green” e difficoltà reali di cambiamento.

In questo senso la scuola tecnica diventa un osservatorio privilegiato: forma i futuri tecnici e progettisti, ma allo stesso tempo li invita a domandarsi che tipo di impatto avranno, come cittadini e professionisti, sulle comunità in cui vivranno.

«La transizione energetica non è uno slogan da convegno: è una responsabilità educativa. Se non aiutiamo i ragazzi a comprenderla nel concreto, perderemo un pezzo fondamentale della loro formazione civica.»
(Alessandro Giorni, interventi pubblici su scuola e transizione ecologica)

Intelligenza artificiale: tra dubbi e coraggio di sperimentare

La parte forse più delicata dell’intervista riguarda l’arrivo dell’intelligenza artificiale in classe. Giorni non si nasconde dietro entusiasmi acritici: ricorda che il Galilei è “una scuola di impatto umanistico” e che l’IA solleva interrogativi profondi su autonomia di pensiero, relazione educativa e affidamento agli algoritmi.

Allo stesso tempo, sceglie consapevolmente di non restare alla finestra: l’istituto partecipa alla sperimentazione “Gemini for teenagers” promossa in Toscana, che mette a disposizione degli studenti un assistente virtuale individuale per supportare studio e approfondimenti.
La prospettiva è chiara: non delegare all’IA la didattica, ma usarla come occasione di educazione critica al digitale, confrontando percorsi tradizionali e percorsi supportati da strumenti intelligenti, anche tramite classi di controllo.

«Abbiamo qualche dubbio sull’IA, ma crediamo che l’unico modo per valutarne l’efficacia didattica sia sperimentarla. Sarà un’esperienza formativa per tutti, per superare pregiudizi e paure.»
(Alessandro Giorni, sulla sperimentazione IA in Toscana)

In questo passaggio emerge una linea di fondo che attraversa tutta l’intervista: non esistono “soluzioni magiche”, esistono processi lenti, valutazioni, confronti, capacità di cambiare idea alla luce dei risultati, senza trasformare le tecnologie in totem da idolatrare o da demonizzare.

Inclusione, orientamento e alleanze educative

L’identità del Galilei, come la racconta Giorni, è strettamente intrecciata al tema dell’inclusione: gruppi di lavoro dedicati ai BES, attenzione ai bisogni educativi speciali, costruzione di percorsi personalizzati per non lasciare indietro nessuno.
L’istituto lavora su orientamento in ingresso e in uscita, mantenendo un rapporto costante con scuole medie, università e imprese, affinché la transizione dalla scuola al lavoro o agli studi superiori non sia un salto nel vuoto.

Qui il dirigente insiste sul ruolo della scuola come luogo in cui si costruiscono identità possibili per ragazzi che spesso arrivano con storie fragili, aspettative basse o un rapporto difficile con lo studio.
La didattica laboratoriale, i progetti sul territorio, gli incontri con figure esterne diventano strumenti per mettere a fuoco talenti nascosti, ridefinire l’autostima, aprire scenari che gli studenti non avevano nemmeno immaginato.

«La scuola tecnica non è la “seconda scelta” di chi non ce l’ha fatta altrove. È un luogo in cui si può scoprire di valere più di quanto si pensava e costruire un futuro che unisce testa, mani e coscienza civica.»
(parafrasi dei principi che emergono dagli interventi di Giorni sulla missione degli istituti tecnici)

FuoriClasse: la scuola che si racconta

L’intervista a Alessandro Giorni si inserisce nel percorso di FuoriClasse, la rassegna di Gruppo Spaggiari Parma che porta sul palco dirigenti, docenti e protagonisti del mondo educativo per condividere esperienze reali di trasformazione della scuola.
Non si tratta di racconti autocelebrativi, ma di narrazioni che tengono insieme criticità e conquiste, burocrazia e innovazione, fatiche quotidiane e visioni a lungo termine.

Il valore aggiunto di una rassegna come FuoriClasse è proprio questa capacità di dare voce a chi la scuola la vive dall’interno, in un dialogo aperto con chi progetta strumenti digitali, servizi e percorsi di supporto.
L’episodio con Giorni, in particolare, mostra quanto sia urgente e possibile pensare una scuola tecnica che non rinunci al proprio cuore educativo, mentre sperimenta IA, transizione ecologica, nuovi modelli di orientamento e di inclusione.