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09/11/25 19.094 min di lettura

Dentro il Laboratorio della Scuola: intervista a Salvatore Giuliano

Dentro il Laboratorio della Scuola: intervista a Salvatore Giuliano
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La scuola come laboratorio di futuro: dialogo con Salvatore Giuliano

«Il vero nodo sta nel trasformare la sperimentazione in sistema», esordisce Salvatore Giuliano, dirigente scolastico dell’IISS “Ettore Majorana” di Brindisi, noto in Italia per la didattica digitale e il progetto “Book in Progress”. È proprio qui che la leadership educativa si spoglia di ogni retorica e si misura nell’ecosistema vivo di una scuola che cresce ogni giorno.

Nelle parole di Giuliano si riconosce il mestiere di chi fa scuola non attraverso la semplice gestione ma nel coraggio della visione: «La differenza la fanno sempre e comunque le persone, non i dispositivi. La tecnologia è solo uno strumento, mai la soluzione.»

 

Questa affermazione colpisce per il suo spessore pedagogico. In una stagione in cui la digitalizzazione scolastica rischia di diventare mera distribuzione di tablet e procedure, Giuliano richiama alla centralità della formazione consapevole: «Non basta consegnare un dispositivo tecnologico per ottenere apprendimenti migliori». 

La qualità passa dalla formazione dei docenti e degli studenti, dal farli riflettere sulle potenzialità reali della tecnologia e sulle sue ricadute nell’apprendimento.» La postura del dirigente scolastico non è neutra: egli deve credere nell’innovazione e sostenere la comunità che si mette in gioco, dimostrandosi il primo responsabile di un cambiamento che abbia senso per tutti.

La tecnologia come strumento per una didattica personalizzata e inclusiva

Il “Book in Progress” integrato con intelligenza artificiale rappresenta una delle vette di questa visione: si tratta di contenuti didattici co-progettati e personalizzati dai docenti, ora arricchiti dall’AI per favorire ritmi e stili di apprendimento differenziati. Un modello open source e gratuito, con i dati custoditi dalle singole scuole, orientato all’inclusione e ai bisogni educativi speciali. Non è solo una tecnologia: è cultura della personalizzazione, è costruzione di valore pubblico.​

Il Majorana di Brindisi ha visto crescere la sua popolazione scolastica grazie a questa tensione all’inclusione e all’innovazione.

Giuliano racconta senza trionfalismi: «La vera sfida è che tutti lavorino allo stesso modo, insegnanti e studenti. Solo così la sperimentazione diventa sistema. Serve lavoro, dedizione, tempo.» Qui, la storia del dirigente scolastico si intreccia con la disciplina dell’innovazione sistemica. La leadership si fa presenza attiva: il dirigente deve credere nell’innovazione, accompagnare e sostenere chi innova, costruire fiducia e cultura della collaborazione.​

Non a caso, la scuola si distingue anche per una formazione digitale capillare che coinvolge docenti e studenti fin dall’inizio del percorso. «Chiediamo alle famiglie di reinvestire il risparmio ottenuto dal Book in Progress nell’acquisto di dispositivi.

Dalla sperimentazione al sistema: la sfida dell’innovazione nella scuola

Ogni studente ha il suo device personale, acquisito con un investimento condiviso e, soprattutto, con la consapevolezza che la tecnologia agevola la produzione di contenuti». Il racconto di Giuliano indica una scuola che supera la dicotomia tra nativi digitali e formazione digitale: qui la familiarità viene guidata verso la competenza critica, la sicurezza, la autonomia.​

Ma la rivoluzione è anche culturale. «La scuola non deve essere solo luogo di insegnamento, ma soprattutto di apprendimento. A scuola si impara: ogni azione didattica deve tendere all’apprendimento, così migliorano le competenze e la crescita degli studenti.»

Questo ribaltamento, che mette il processo di apprendimento al centro della progettazione scolastica, diventa monito contro la deriva dell’istruzione trasmissiva.​

Sul fronte della sostenibilità, il Majorana partecipa alla rete nazionale del Liceo della Transizione Ecologica e Digitale (TRA.D.), 27 scuole in 11 regioni, università, imprese: «I risultati sono entusiasmanti, gli studenti crescono in consapevolezza e si confrontano sui temi che davvero costruiscono il futuro.»​

Coltivare creatività e sostenibilità: il futuro educativo secondo il Majorana

Infine, la creatività viene tutelata e accesa nel “Laboratorio di Artigianato Digitale”: «La creatività nasce con noi e va coltivata. Nel laboratorio si produce, si inventa, si sperimenta: la produzione di video, gadget, manufatti digitali è il nuovo artigianato della scuola.» Qui, la scuola raccoglie la sfida di un’educazione capace di valorizzare l’unicità del talento di ciascuno e di connettere la tradizione con la contemporaneità.​

Giuliano chiude evocando lo spazio infinito come immagine del futuro: «Se dovessi girare una scena per un film sulla scuola, sarebbe legata all’esplorazione dello spazio. Da qui bisogna partire, perché c’è ancora molto da scoprire.»​


Note critiche per chi innova

Questa intervista non offre ricette, ma esorta a considerare il valore di una leadership che accoglie la tensione tra cambiamento e innovazione, tecnologia e cultura, individualità e comunità. Ogni citazione e ogni progetto del Majorana raccontano una scuola che fa dell’inclusione il cuore pulsante, della creatività la linfa, della personalizzazione il criterio etico. È la scuola che non ha paura di ripensarsi ogni giorno: «Fuori classe, soprattutto in classe.»​

Una testimonianza per chi dirige, progetta, insegna. Una bussola per chi, nella scuola italiana, fa della trasformazione la propria vocazione quotidiana.


Scopri l'intervista completa a Salvatore Giuliano nella nuova puntata di Fuori Classe, il podcast di Gruppo Spaggiari Parma disponibile su YouTube.

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