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15/10/25 9.447 min di lettura

La Storia dell'IT-E Tosi di Busto Arsizio raccontata da Amanda Ferrario, la trasformazione di una scuola in una comunità globale

La Storia dell'IT-E Tosi di Busto Arsizio raccontata da Amanda Ferrario, la trasformazione di una scuola in una comunità globale
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Abbiamo avuto modo di dialogare con Amanda Ferrario, dirigente scolastica dell'IT-E Tosi di Busto Arsizio. Di fronte a noi, lo sguardo di chi coordina una comunità educante che non si accontenta dell'ordinario, ma ogni giorno costruisce qualcosa di straordinario.

Amanda Ferrario guida una trasformazione che ha reso l'IT-E Tosi molto più di un istituto tecnico: è diventato un laboratorio di vita dove creatività, autenticità e relazioni umane si intrecciano per formare non solo studenti competenti, ma cittadini consapevoli. Quando le proponiamo di raccontarci "la sua" rivoluzione, lei sorride e scuote la testa con decisione e ci dice: "Il docente favorisce processi, diventa un mediatore, diventa colui che nella classe togliendo la cattedra, girando tra i ragazzi, lavorando con loro, favorisce il loro pensiero critico, la loro capacità di mettersi in relazione", ci spiega, e già da queste prime parole capiamo che stiamo parlando con qualcuno che ha fatto della collaborazione e del lavoro di squadra il cuore pulsante della propria filosofia educativa.

Quando il team diventa la forza motrice

La rivoluzione dell'IT-E Tosi non nasce dalla scrivania di una dirigente, ma dai laboratori, dalle aule, dai corridoi dove una comunità di educatori ha scelto di reinventare il proprio ruolo. Ferrario ci racconta di una metodologia che coinvolge tutta la squadra dell'istituto in un processo di crescita collettiva che parte dagli adulti per arrivare agli studenti.

"Noi facciamo dei momenti in cui i ragazzi e gli insegnanti portano avanti insieme una serie di progetti, ad esempio team building per i docenti appena arrivati, momenti di incontro e anche di gioco nel quale risolviamo dei casi che aiutano a creare il gruppo tra di noi", racconta con gli occhi che si illuminano parlando del suo team.

Non sono attività formali o burocratiche. Sono "momenti di arrampicata e di scalata che creano fiducia tra il gruppo". Esperienze concrete dove docenti veterani e nuovi arrivati si trovano letteralmente a fare squadra, a fidarsi l'uno dell'altro, a costruire quella rete di relazioni umane che poi si riflette inevitabilmente nel lavoro con gli studenti.

Tre giorni che cambiano una vita

Ma la vera innovazione dell'IT-E Tosi si rivela quando Ferrario ci parla dei momenti intensivi che scandiscono l'anno scolastico. Numeri che farebbero tremare qualsiasi organizzatore di eventi, ma che qui diventano occasioni di crescita collettiva straordinarie.

"A settembre, prima di iniziare la scuola, 3 giorni con i ragazzi di prima sono 400 studenti, noi non li conosciamo, e 3 giorni con i ragazzi di terza che cambiano indirizzo sono altri 400. A giugno con quelli di quinta 300 400 anzi 400 studenti di quinta sempre 3 giorni", ci racconta, e già dai numeri capiamo che non stiamo parlando di gite scolastiche tradizionali.

La formula è rivoluzionaria nella sua semplicità: "facciamo 3 giorni al mare senza cellulare perché senza cellulare non ci siamo iperconnessi perché facciamo insieme una cosa i giochi senza frontiere di una volta in piscina, sulla spiaggia, nella pineta, divisi in squadre".

Tre giorni dove 400 ragazzi si ritrovano senza schermi, senza filtri digitali, costretti – nel senso più bello del termine – a guardarsi negli occhi, a conoscersi davvero, a costruire quelle relazioni umane che saranno la base del loro percorso educativo.

La rivoluzione della creatività

Mentre la conversazione si sviluppa, Ferrario ci conduce nel cuore della sua filosofia educativa. Una filosofia che parte da una constatazione semplice ma rivoluzionaria: l'apprendimento non deve essere fatica, ma piacere.

"Bisogna lasciare uno spazio che sia quello della creatività e quello, passatemi anche il termine, del divertimento. Perché quando i ragazzi si divertono a fare qualcosa, ma anche gli adulti questa cosa non costa fatica o se costa fatica è una fatica che fa piacere", ci dice con una passione che traspare da ogni parola.

È qui che emerge la critica più profonda al sistema educativo tradizionale: "Noi invece abbiamo scambiato come società la scuola come sudore, di fatica e anche un pochino di repressione se vogliamo, no? Fanno tutti le stesse cose, gli stessi programmi, le stesse attività".

La risposta della squadra dell'IT-E Tosi è stata radicale: "Scardinare il tempo scuola e dare la possibilità ai ragazzi di creare qualcosa di loro". Non parole, ma fatti concreti: "un laboratorio con degli strumenti, con delle telecamere, con dei droni, con la possibilità di rimanere a scuola dalla mattina alla sera, il sabato, la domenica, di essere lì".

L'autenticità come antidoto al virtuale

In un'epoca dominata dai social media e dalle immagini filtrate, la comunità educante dell'IT-E Tosi ha scelto una strada controcorrente. Ferrario ci racconta di un lavoro educativo che va al cuore del problema più urgente della generazione digitale: la perdita del contatto con la realtà autentica.

"Insegniamo ai ragazzi che la vita vera è fuori dal mondo delle immagini e che l'immagine migliore che possiamo trasmettere è quella di noi stessi, per esempio senza filtri", ci spiega, e in queste parole c'è tutta la sfida educativa del nostro tempo.

Il messaggio che tutto il team condivide con gli studenti è potente e liberatorio: "nel momento in cui io immagino di postare me stesso, di raccontare me stesso, lo posso fare con una foto che non è bellissima, con un fisico che non è quello di una modella o di un modello, con le mie fragilità che abbiano però una narrazione positiva".

Non è moralismo, ma educazione alla libertà. La libertà di essere se stessi, di accettare le proprie imperfezioni, di costruire una narrazione positiva della propria vita senza nascondersi dietro maschere digitali.

Il Diploma Day: quando la scuola celebra la vita

Il momento culminante di questo percorso educativo è il Diploma Day, evento che Ferrario descrive con un'emozione palpabile: "Questo è un evento bellissimo, per me è la festa più grande, più importante che facciamo perché è la consegna sostanzialmente dei nostri studenti al mondo".

Per il 2025, la comunità educante dell'IT-E Tosi ha scelto un motto che racchiude tutta la sua filosofia: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Una scelta non casuale, che nasce da una profonda riflessione sul momento storico che stiamo vivendo.

"Stiamo vivendo in un momento tristissimo. Ogni volta che accendiamo la TV sentiamo parlare di guerre, sentiamo parlare di omicidi, di femminicidi. Non è questo quello che vedo tutti i giorni. I nostri ragazzi sono veramente positivi, propositivi, vanno nel mondo, viaggiano, portano la pace dove vanno", ci racconta Ferrario, e nelle sue parole c'è tutta la fierezza di chi ha visto crescere generazioni di giovani consapevoli e responsabili.

L'orgoglio di insegnare

Verso la fine della nostra conversazione, Ferrario tocca un punto dolente del sistema educativo italiano: la perdita di prestigio sociale della professione docente. Ma la sua analisi va oltre la lamentela, arriva al cuore del problema.

"Cosa manca ai docenti? L'orgoglio di fare questa professione. La passione per l'insegnamento è fondamentale per essere un modello positivo per gli studenti. Dobbiamo riappropriarci della felicità di insegnare", ci dice, e in queste parole c'è tutto il senso del lavoro che la comunità educante dell'IT-E Tosi ha costruito negli anni.

Questa filosofia si traduce in gesti concreti di fiducia verso gli studenti: "diamo loro fiducia. Sono dietro la macchina alla presa, movimentano i droni, utilizzano l'immagine, veicolano l'immagine della scuola". Non sono parole vuote, ma la descrizione di una scuola dove i ragazzi sono davvero protagonisti, dove la fiducia non è uno slogan ma una pratica quotidiana.

L'eredità di una comunità visionaria

Aver incontrato Amanda Ferrario ci dà la consapevolezza di aver incontrato non solo una dirigente scolastica, ma la coordinatrice di una comunità educante che ha saputo trasformare un istituto tecnico di provincia in un modello di riferimento nazionale.

Il successo dell'IT-E Tosi non è il risultato del lavoro di una singola persona, per quanto visionaria, ma di una comunità che ha scelto di mettere al centro dell'educazione le relazioni umane, la creatività, l'autenticità. Una comunità che ha dimostrato che è possibile "essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo", un ragazzo alla volta, una classe alla volta, una generazione alla volta.

"Credo che questi ragazzi possono essere il cambiamento e possono andare nel mondo e portare quello che sono e quello che hanno imparato al Tosi. È un augurio non per loro, ma per tutto il nostro paese", conclude Ferrario, e in queste parole finali c'è tutto il senso di un'esperienza educativa che va ben oltre i confini di Busto Arsizio.

L'IT-E Tosi non è solo una scuola: è la dimostrazione concreta che quando una comunità educante decide di prendersi cura non solo dell'istruzione, ma della formazione umana dei propri studenti, può davvero cambiare il mondo. Un laboratorio di vita che ha un nome preciso: via Arnaldo da Brescia 1, Busto Arsizio. E questa è solo l'inizio della rivoluzione.


Scopri l'intervista completa ad Amanda Ferrario nella nuova puntata di Fuori Classe, il podcast di Gruppo Spaggiari Parma disponibile su YouTube.

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